Una coppia affiatata: la musica e il look

Quando si parla di musica, uno degli aspetti più inscindibili da quello puramente sonoro è legato all’aspetto estetico degli artisti.

Personaggi immortali come i Beatles, Michael Jackson o David Bowie hanno fatto corrispondere le trasformazioni della propria immagine ai cambiamenti musicali in atto dentro e attorno a loro (e viceversa): il risultato è sempre stato quello di guadagnare nuove generazioni di fan e di ascoltatori e i loro contemporanei, davanti a una strategia più o meno consapevole così vincente, non hanno potuto fare a meno di inseguirli. Con risultati non sempre positivi.

Per assurdo, infatti, ci sono artisti che oggi vengono ricordati quasi esclusivamente per il loro aspetto, come il dimenticabile Gary Glitter, o Jeffree Star, oggi notissimo truccatore ma che aveva iniziato una carriera musicale che non ha lasciato tracce ma è stata punteggiata esclusivamente dagli eccessi “esteriori” del cantante.

Il look come manifesto programmatico

Ci sono dei casi dove la ricerca di un aspetto specifico da parte di un musicista non è semplicemente parte di una strategia di svecchiamento, né il riflesso della società o della moda che cambiano in un dato periodo di tempo. Con risultati più o meno eclatanti, casi come quello di Marilyn Manson o di Lana Del Rey raccontano un fenomeno diverso, dove la chirurgia estetica come quella proposta da https://motiva.health/it/ è parte della “progettazione” del divo.

Marilyn Manson, nel primo caso, ha sfruttato protesi e altre aggiunte temporanee per creare una rockstar androgina e asessuata all’epoca di “Mechanical Animals”, il suo acclamato album del 1998.

Dall’altro lato c’è l’esperienza di Elizabeth Woolridge Grant, cantautrice di belle speranze ma di scarso successo che è diventata famosa solo abbracciando un personaggio altro da sé, quella Lana Del Rey con un nome e un aspetto nuovo (grazie alla chirurgia plastica). In misura minore, altre popstar avevano accennato lo stesso percorso: dal già citato Michael Jackson a sua sorella Janet, da Courtney Love a Britney Spears. Lana Del Rey, tuttavia, ha sconvolto le regole del gioco dell’immagine creando un alter-ego sexy e magnetico.

Se si tratta della vicenda più nota al grande pubblico, non è la più clamorosa: il compianto Genesis P-Orridge, fondatore dei Throbbing Gristle, dal 1995 aveva iniziato un percorso di continua alterazione del proprio fisico per assomigliare alla partner e collaboratrice Lady Jaye. In questo caso specifico il ricorso alla chirurgia plastica serviva a esaltare un autentico manifesto intellettuale, il Pandrogeny Project, continuato ben oltre la scomparsa per malattia di Lady Jaye, che teorizzava la creazione di una rockstar ideale, senza difetti e dalla fisicità esagerata.

L’etica delle trasformazioni musicali

La nostra società è veloce a condannare tutte le trasformazioni fisiche delle star, considerate implicitamente negative perché esagerate o costose. Questo tipo di giudizio non ha senso perché separa le alterazioni dal loro significato nell’ambito della ricerca artistica del personaggio considerato. Secondo noi non è possibile esprimersi senza aver considerato il complesso della loro carriera, e per questo una valutazione non spetta a noi, contemporanei degli artisti citati, ma solo alle generazioni che verranno.


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