L’educazione musicale è parte del curriculum scolastico durante alcuni anni della scuola dell’obbligo, a dimostrazione dell’importanza della cultura relativa alla storia dell’espressione musicale.
Suonare uno strumento può essere il canale per indirizzare la propria energia creativa, creare nuove connessioni neurali, sviluppare la memoria, la coordinazione, il senso estetico e il lavoro in gruppo. Al di là dei programmi scolastici ministeriali, esistono molte scuole di musica, da quelle popolari ai conservatori, che impartiscono lezioni di tecnica strumentale, solfeggio, educazione all’ascolto e musica d’insieme. A seconda dell’età del giovane allievo, bisogna utilizzare approcci diversi.
Educazione musicale per bambini
I bambini possono essere educati alla musica fin dalla più tenera età. Grazie a metodologie come l’Orff-Schulwerk, i giovanissimi vengono a contatto con il mondo dei suoni e della creatività attraverso il canto, il movimento coordinato e uno strumentario apposito, costituito principalmente di strumenti percussivi e metallofoni. Si tratta di lezioni di gruppo, dove la collaborazione e la condivisione sono un momento importante dell’apprendimento.
Educazione musicale per ragazzi
A partire dai cinque o sei anni di età, in presenza di un’inclinazione naturale del bambino, è possibile impartire lezioni di strumento individuale. A questa età, le mani non sono ancora perfettamente formate quindi, in caso di strumenti come la chitarra, bisognerà optare per modelli adatti ai più piccoli.
Gli adolescenti tendono a manifestare le proprie preferenze musicali anche per quanto riguarda la scelta dello strumento. A questa età, lo studio della musica può servire a sviluppare doti come la costanza e la capacità di relazionarsi con gli altri. Inoltre, suonare uno strumento può, in alcuni casi, trasformarsi in una entusiasmante professione.